Il Decreto Legislativo 12 gennaio 2019 n. 14 ha introdotto il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, in attuazione della Legge Delega 19 ottobre 2017 n. 155, riformando in maniera organica la disciplina fino ad allora vigente.
Uno degli elementi più significativi della riforma è contenuto nell’articolo 375 del D.Lgs. 14/2019, che ha modificato l’articolo 2086 del Codice Civile, introducendone il comma 2.
Questo rappresenta il fulcro dell’intero impianto normativo, sancendo che:
“L’imprenditore ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi di impresa e della perdita di continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità”.
Un cambio di prospettiva: dalla figura dell’imprenditore all’impresa
Un elemento innovativo del nuovo Codice è la concezione della crisi d’impresa come fenomeno fisiologico della vita aziendale. Non si guarda più soltanto alla figura dell’imprenditore, ma all’azienda come struttura organizzata, che deve essere in grado di rilevare tempestivamente segnali di crisi e attivarsi in tempo per superarla.
Al centro di questa nuova visione si collocano i cosiddetti adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, strumenti indispensabili per garantire una gestione sana e sostenibile dell’impresa.
Assetto Organizzativo: la struttura portante della governance
L’assetto organizzativo è l’insieme di funzioni, poteri, regole e meccanismi su cui si fonda l’impresa. In pratica, si traduce in un efficace sistema di corporate governance, ossia quell’insieme di processi e controlli che guidano la gestione, la definizione degli obiettivi e la valutazione dei risultati aziendali.
Un buon assetto organizzativo implica anche un sistema di controlli interni: gli amministratori operano sotto la vigilanza di organi come sindaci o revisori, che ne verificano la correttezza gestionale.
Assetto Amministrativo: la pianificazione per prevenire la crisi
L’assetto amministrativo è orientato alla programmazione e pianificazione delle attività aziendali, con l’obiettivo di intercettare in anticipo situazioni di squilibrio economico-finanziario.
Attraverso strumenti come il budgeting e sistemi di controllo di gestione, è possibile:
- stabilire previsioni e obiettivi;
- monitorare i risultati consuntivi;
- individuare scostamenti e segnali di crisi;
- pianificare azioni correttive e strategie di rilancio.
Questo approccio consente di gestire i rischi aziendali in modo proattivo, come richiesto dalla nuova disciplina.
Assetto Contabile: la base informativa per decisioni consapevoli
Infine, l’assetto contabile garantisce una rilevazione completa, corretta e veritiera dei fatti aziendali, attraverso un sistema contabile aggiornato e conforme alle norme civilistiche e fiscali.
La tenuta ordinata della contabilità permette di:
- avere sempre dati attendibili sull’andamento aziendale;
- redigere un bilancio di esercizio trasparente e veritiero;
- fornire le informazioni necessarie per le valutazioni strategiche.
Un sistema contabile adeguato è quindi indispensabile per supportare il processo decisionale e per monitorare costantemente la continuità aziendale.
In conclusione
Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa pone al centro l’importanza di prevenire la crisi, non solo di come gestirla.
Per questo impone agli imprenditori l’obbligo di dotarsi di assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati alla propria realtà aziendale.
Si tratta di un cambio di mentalità: non più reagire quando la crisi è già in atto, ma costruire un sistema aziendale capace di intercettarla in anticipo e affrontarla con strumenti efficaci. Solo così è possibile salvaguardare la continuità dell’impresa e la sua solidità nel tempo.