Welfare aziendale

Welfare aziendale: cos’è, come funziona e quali vantaggi porta a imprese e lavoratori

By Settembre 24, 2025 Ottobre 3rd, 2025 No Comments

Il welfare aziendale è sempre più centrale nelle politiche del lavoro italiane.

Si tratta di un insieme di benefit, premi e servizi che le aziende possono offrire ai dipendenti al posto (o in aggiunta) dello stipendio, con vantaggi fiscali e contributivi sia per i lavoratori sia per le imprese.

Negli ultimi anni, le leggi italiane hanno ampliato e potenziato queste misure, rendendole uno strumento strategico per migliorare la produttività e il benessere in azienda.

Cos’è il welfare aziendale in parole semplici

Con welfare aziendale si intende un sistema di benefit non monetari che l’impresa mette a disposizione della propria forza lavoro e può includere:

  • bonus economici legati agli obiettivi (premi di risultato);
  • fringe benefit come buoni acquisto, rimborsi spese o agevolazioni sulle bollette;
  • servizi per i dipendenti e le loro famiglie (educazione, assistenza sanitaria, ricreazione).

L’obiettivo è duplice: aumentare la motivazione e il benessere dei lavoratori e, allo stesso tempo, garantire risparmi fiscali alle aziende.

Premi di risultato con tassazione agevolata

I premi di risultato sono bonus che il datore di lavoro riconosce al raggiungimento di determinati obiettivi di produttività, qualità o innovazione.

Grazie alle agevolazioni fiscali introdotte dalla Legge n. 208/2015 (art. 1, comma 182) si ha la possibilità di applicare un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali locali pari al 10% sui premi di risultato corrisposti ai dipendenti purché vengano rispettati i seguenti requisiti:

  • l’importo agevolabile non può superare 3.000 euro lordi annui;
  • il lavoratore deve avere percepito, nell’anno precedente, un reddito da lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro;
  • i premi devono essere collegati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza o innovazione, stabiliti e misurati tramite criteri oggettivi e verificabili.

Un aspetto particolarmente rilevante è la possibilità per il lavoratore, in alternativa al premio monetario assoggettato a imposta sostitutiva, di optare per l’erogazione del beneficio sotto forma di welfare aziendale (beni e servizi non imponibili ai sensi dell’art. 51 TUIR). Questa opzione permette ai dipendenti di ricevere un vantaggio netto più alto rispetto a un semplice bonus in busta paga.

Regolamento aziendale: un piano welfare strutturato

Il regolamento aziendale sta diventando uno degli strumenti più utilizzati dalle imprese per introdurre piani di welfare a favore dei propri dipendenti, affiancando o integrando gli accordi collettivi.

Secondo l’art. 51, comma 2, lett. f) del TUIR, i benefit e i servizi offerti alla generalità dei lavoratori (o a categorie di essi) e ai loro familiari non concorrono a formare reddito imponibile se finalizzati a istruzione, educazione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto. Ciò significa che questi vantaggi non vengono tassati in busta paga, aumentando così il loro valore percepito dai dipendenti.

Anche dal punto di vista aziendale esistono interessanti agevolazioni fiscali. Se il regolamento ha natura volontaria, le spese sostenute sono deducibili entro il limite del 5 per mille del costo del lavoro (art. 100 TUIR). Se invece il regolamento assume natura vincolante e contrattuale, quindi non revocabile unilateralmente, i costi risultano interamente deducibili (art. 95 TUIR). L’Agenzia delle Entrate ha più volte confermato che i benefit previsti da un regolamento obbligatorio sono deducibili senza limiti quantitativi.

In questo modo il regolamento aziendale diventa uno strumento di welfare efficace e sostenibile: consente alle imprese di ottimizzare i costi e, allo stesso tempo, permette ai lavoratori di accedere a servizi utili senza oneri fiscali aggiuntivi, migliorando benessere e produttività.

Fringe benefit: le novità del Decreto Lavoro e della Legge di Bilancio 2024

Nel panorama del welfare aziendale, i fringe benefit rappresentano uno strumento sempre più utilizzato dalle imprese per sostenere i propri dipendenti, migliorandone il benessere e il potere d’acquisto.

Questi benefici in natura vengono disciplinati dall’art. 51, comma 3 del TUIR e possono includere beni, servizi o somme di denaro erogati dal datore di lavoro.

Le nuove soglie di esenzione fiscale per il 2024

Con la Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023, art. 1, commi 16-17), sono state innalzate le soglie di non imponibilità dei fringe benefit, ma solo per il periodo d’imposta 2024. In pratica, entro questi limiti, il valore dei benefit non concorre a formare il reddito da lavoro dipendente:

  • 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico;
  • 1.000 euro per tutti gli altri lavoratori dipendenti.

Rientrano nel conteggio non solo i beni e i servizi forniti, ma anche:

  • i rimborsi o le somme erogate per utenze domestiche (acqua, luce, gas);
  • le somme destinate al pagamento del canone di locazione;
  • gli interessi sul mutuo della prima casa di abitazione.

A chi spetta l’agevolazione

Il beneficio spetta a ciascun genitore lavoratore dipendente o assimilato, anche con un solo figlio fiscalmente a carico. È importante sapere che l’agevolazione si applica anche se non si usufruiscono delle detrazioni per figli a carico, ad esempio perché si percepisce l’Assegno Unico Universale.

Per poter accedere ai fringe benefit con le nuove soglie, il lavoratore deve presentare al datore di lavoro una dichiarazione in cui attesti la presenza di figli a carico.

Welfare aziendale: i vantaggi per imprese e lavoratori

Un piano di welfare aziendale ben strutturato non è solo un insieme di agevolazioni fiscali, ma un vero strumento capace di generare valore per entrambe le parti: lavoratori e imprese.

Da un lato migliora la qualità della vita dei dipendenti, dall’altro rafforza la competitività e l’efficienza aziendale.
Per i lavoratori: più servizi, più supporto concreto alla vita quotidiana, maggiore potere d’acquisto.
Per le imprese: vantaggi fiscali, riduzione del cuneo contributivo, dipendenti più motivati e soddisfatti.

Il welfare aziendale diventa così non solo una leva fiscale, ma un investimento strategico per attrarre talenti, migliorare il clima aziendale e favorire la produttività.

👉 In conclusione, il welfare aziendale oggi rappresenta un equilibrio tra benessere e competitività: un sistema che aiuta i lavoratori a gestire meglio vita e famiglia, e le imprese a crescere in modo sostenibile.